Attività visive

analisi visivabCon l’analisi visiva si conosce esattamente sia la quantità sia la qualità dello stato di visione dell’adulto, dell’adolescente e del bambino.
E’ importante sapere che, vedere tanto non è sinonimo di vedere bene.
Riuscire a conoscere lo stato di equilibrio del sistema visivo, la sua lateralizzazione (occhio predominante), sia a livello muscolare che a livello della fusione encefalica (la visione del cervello). Attraverso questo esame nel quale ci si avvale anche di un forottero meccanico èd possibile valutare il proprio equilibrio tra il sistema delle vergenze (convergenza/divergenza) e il sistema accomodativo (accomodazione/disaccomodazione) .
Valutando occhio per occhio tutta la parte accomodativa e di convergenza di ogni paziente, oltre che a fornire informazioni utili posturali, si consente  di dare, se necessaria, una “confortevole e tollerata” prescrizione di occhiali o lenti a contatto. I maggiori problemi a carico del sistema visivo, derivano dall’interazione fra, organismo e ambiente, che si ripercuote, in molti casi, sotto forma di stress, da noi percepito, con sintomi fastidiosi.

Lo stress visivo può avere sintomi in alcuni casi molto invalidanti, come forti mal di testa che si presentano dopo e durante l’impegno a 40 cm ( il lavoro alla scrivania o la lettura), o sfuocamenti e sdoppiamenti delle righe durante la lettura e/o il lavoro al videoterminale.
Spesso il paziente sottovaluta dolori al rachide cervicale o irrigidimenti dei muscoli del collo, durante e dopo attività svolte a distanza prossimale per lunghi medi periodi, o più semplicemente, non sa che essi, in alcuni casi, derivano da condizioni di lavoro del sistema visivo, non corrette e non ben compensate, arrivando ad interessare anche il sistema nervoso. I primi accenni possono essere avvertiti da cambiamenti della percezione, come la velocità di comprensione della lettura, che diminuisce provocando una stanchezza prima non percepita.
“L’analisi visiva resta e rimane l’unica batteria di dati clinici che permette di prevedere accuratamente la performance visiva durante la vita quotidiana”.
(Getman 1981)

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