Attività visive

La condizione visiva dell’ipovedente è quella di una persona che, seppure non totalmente cieca, ha subito una tale riduzione della funzione visiva da risentirne pesantemente nella vita quotidiana. Pur conservando una residua acuità visiva, l’ipovedente ha subito un grave ed irreversibile danno funzionale (menomazione), che implica un impedimento (disabilità) a svolgere compiti che richiedono una certa capacità visiva: lettura e scrittura, guida, utilizzo di computer e Tv, ecc.

Soluzione Visiva : Specifici ausili elettronico / ottico creano un Ringrandimento dell’immagine che arriva sulla retina migliorando così la percezione e la visione.

Risulta ovvia che occorrono delle prove prima di determinare l’ausilio migliora e queste vengono fatte in studio con la relativa riabilitazione visiva.

La disabilità provoca un certo grado di disagio sociale (handicap), che può variare molto da individuo a individuo, secondo l’età, le attitudini, il carattere, il tipo di lavoro.

Ma grazie ad un po di pazienza e il giusto dispositivo la persona può ritrovare la propria autonomia con un miglioramento della qualità della vita nonostante il disagio insorto

 

 

Il nostro centro, convenzionato con l’ASL per la fornitura di presidi e ausili visivi è punto di riferimento per i medici oculisti che operano nel campo dell’ipovisione. 
La riabilitazione visiva nei pazienti affetti da patologie che causano ipovisione è effettuata in stretta collaborazione non solo col medico ma anche con il paziente.

 

Riportiamo di eseguito alcune anomalie associate che possono essere causa di Ipovisione, comunque per qualsiasi precisazione o chiarimento un controllo in studio sarà la scelta da effettuare.


 

Albinismo: si tratta di una malattia che può comportare una ridotta acuità visiva centrale, fotofobia (intolleranza alla luce) per assenza di melanociti iridei ed elevato errore refrattivo.


 

Diabete: è una malattia sistemica caratterizzata da una glicemia elevata. Se non curata correttamente, può provocare danni alla retina retinopatia diabetica, con riduzione dell’acuità visiva centrale (dovuta ad edema retinico, ossia ad accumulo di liquido negli strati retinici maculari).


 

Anomalie della cornea: sono essenzialmente il cheratocono in stadio avanzato, opacità di superficie e leucomi.


 

Toxoplasmosi: è una malattia associata alla corioretinite girata e provoca un notevole calo dell’acuità visiva centrale.


 

Retinite pigmentosa: questa malattia oculare genetica provoca l’atrofia dei recettori retinici deputati alla visione notturna e periferica, i bastoncelli, provocano una diminuzione sensibile della visione notturna e del campo visivo.


 

Degenerazione maculare senilee giovanile: è una malattia che colpisce il centro della retina, provocando la morte progressiva delle sue cellule. All’inizio si manifestas con una distorsione delle immagini al centro del campo visivo (le rette diventano curve al centro). Nei casi avanzati compare lo scotoma centrale (una macchia scura al centro del campo visivo): si perde la capacità di svolgere compiti quotidiani, come leggere, riconoscere le persone o guidare. Tuttavia, bisogna distinguere una forma secca (più comune), oggi non curabile, da una forma umida (trattabile con vario esito con iniezioni intravitreali).


 

Glaucoma: si tratta di una malattia oculare caratterizzata, il più delle volte, da una pressione oculare elevata che danneggia il nervo ottico. Negli stadi avanzati provoca generalmente una riduzione del campo visivo periferico. Può essere curato mediante instillazione di colliri o, se la pressione dell’occhio non si riduce, mediante trattamento chirurgico (il più comune è detto ‘trabulectomia’).

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